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Sala 2

Sala 2
LA SALA DI GIUSTIZIA

Qui si amministrava la giustizia. La sala aveva accesso dall’esterno tramite la porta sulla parete di fondo.
La Sala del Tribunale, oggi accessibile, è il fulcro del Museo, summa della storia politica e religiosa del Paese e, rispettando la volontà dei primi organizzatori, ospita l’Albero d’oro.

Il ciclo di affreschi sugli Uomini Illustri
Artisti di area senese

Gli affreschi rimandano alla storia politica e artistica di Lucignano con richiami evidenti al ciclo di Taddeo di Bartolo nell’Anticappella del Palazzo Pubblico di Siena (1408-1414).
I personaggi furono affrescati nell’arco di circa cinquant’anni (la data più antica è 1438, l’ultima leggibile 1479), commissionati dai Priori succeduti alla guida del Comune, come una sorta di manifesto del proprio impegno politico, caratterizzato dall’influenza di Dante e dalla sua idea di giustizia, in particolare il riferimento all’antica Roma quale modello da seguire. Molte delle iscrizioni che accompagnano le immagini del ciclo sono infatti tratte dalla Divina Commedia, questo rende gli affreschi un unicum tra quelli che ci sono pervenuti.
Il ciclo è composto da circa 30 figure a grandezza naturale, delle quali oggi ne sono ben conservate solo 23. I personaggi si presentano singoli oppure raggruppati in triadi e provengono dall’ambito storico (romano, greco e cristiano), biblico o mitologico.


L’Albero d’oro
(bottega aretina/senese e Gabriello d’Antonio 1350 -1471)

Al centro della Sala è possibile ammirare il grandioso reliquiario, insuperato capolavoro d’arte orafa alto mt. 2,70 circa, in rame dorato, argento e smalti, con miniature su pergamena, rami di corallo e cristalli di rocca.
Il crocefisso alla sommità dell’albero è la copia dell’originale perso in seguito al furto del 1914.
L’Albero racchiude nella sua tripartizione morfologica (radice, tronco, chioma) la metafora della vita di Cristo (origine, passione e gloria) come viene sviluppata nel Lignum vitae di san Bonaventura da Bagnoregio (1260).
Tuttavia l’albero come simbolo di vita è preesistente al cristianesimo e presente in tutte le culture, per cui nell’Albero coesistono simboli e richiami orientali ed occidentali, cristiani ed islamici.